NORMATIVE RECENTE EMANAZIONE
Decreto Terra dei Fuochi 2025: nuove sanzioni e obblighi per la gestione e tracciabilità dei rifiuti

Il Decreto Legge 116/2025, conosciuto come Decreto “Terra dei Fuochi” e convertito in legge il 1° ottobre 2025, modifica in modo significativo il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006), il Codice Penale e il D.Lgs. 231/2001. L’obiettivo è contrastare con più forza i reati legati ai rifiuti, migliorare la tracciabilità e rafforzare le responsabilità delle imprese lungo tutta la filiera.
Le principali novità:
• Sanzioni più severe per abbandono o deposito incontrollato di rifiuti, con ammende fino a 18.000 euro e reclusione fino a 5 anni nei casi più gravi o per i rifiuti pericolosi.
• Reclusione da 1 a 5 anni per chi gestisce o trasporta rifiuti senza autorizzazione, oltre alla confisca del mezzo e alla sospensione della patente fino a nove mesi.
• Distinzione chiara tra violazioni amministrative e penali, in modo da colpire con più forza i comportamenti dolosi ma alleggerire quelli solo formali o colposi.
• Controlli rafforzati tramite videosorveglianza: le telecamere comunali potranno essere usate anche per accertare il getto di piccoli rifiuti, come mozziconi o scontrini.
• Nuove aggravanti per le attività d’impresa, con aumento di un terzo delle pene se i reati sono commessi nell’ambito di un’organizzazione aziendale.
• Sospensione o cancellazione dall’Albo Gestori Ambientali per chi trasporta rifiuti senza iscrizione o viola in modo grave gli obblighi di tracciabilità.
Gestione e tracciabilità dei rifiuti
Il decreto rafforza anche gli obblighi legati alla tenuta dei Registri e dei Formulari: errori, omissioni o compilazioni non conformi possono portare a sanzioni da 4.000 a 30.000 euro, oltre alla sospensione temporanea dell’iscrizione all’Albo. In caso di falsificazione dei documenti, si configura un vero e proprio reato, punito con la reclusione fino a tre anni.
In parallelo, viene ribadita l’importanza della tracciabilità digitale e dell’allineamento con i sistemi di monitoraggio previsti dal RENTRI, per garantire il controllo completo dei flussi di rifiuti. Per le aziende, anche quelle già regolarmente autorizzate, il nuovo quadro normativo comporta una maggiore esposizione al rischio di sanzioni.
Diventa indispensabile:
• organizzare con precisione il deposito temporaneo, rispettando tempi e limiti di quantità;
• verificare regolarmente autorizzazioni di impianti e trasportatori;
• controllare la corretta classificazione dei rifiuti e la distinzione tra pericolosi e non pericolosi;
• assicurare che la documentazione (formulari, registri, dichiarazioni) sia completa, corretta e aggiornata.
Il decreto estende inoltre la responsabilità penale e amministrativa delle imprese, richiamando il D.Lgs. 231/2001: i titolari e i responsabili ambientali devono vigilare sulle attività aziendali, aggiornare i modelli organizzativi e implementare sistemi di controllo interno efficaci.
Si avvicina la scadenza per l’ultimo scaglione RENTRI – Obbligo di iscrizione entro il 13 febbraio 2026 È ora il momento della terza e ultima fase di adesione al RENTRI.
A partire dal 15 dicembre 2025 ed entro il 13 febbraio 2026, dovranno obbligatoriamente iscriversi al Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti:
- tutte le imprese e gli enti produttori di rifiuti pericolosi fino a 10 dipendenti;
- tutti gli altri produttori di rifiuti pericolosi non rientranti in organizzazioni di enti o imprese.
Dopo l’iscrizione, sarà obbligatorio utilizzare i registri digitali e trasmettere i dati tramite formulari elettronici (FIR) al sistema RENTRI. Questa fase segna un passaggio decisivo verso la completa digitalizzazione del sistema nazionale di tracciabilità dei rifiuti, che consentirà maggiore trasparenza, semplificazione e sicurezza gestionale.





